Gianlorenzo Bernini nacque a Napoli nel 1598. Si formò alla bottega del padre Pietro Bernini famoso scultore dell'epoca. I primi lavori dell'artista sono realizzati in collaborazione con il padre per cui in alcune opere ritroviamo la mano di entrambe gli artisti. Tre sono le opere con datazione certa che si collocano nella prima fase dell'attività di Gianlorenzo: la Capra Amaltea terminata nel 1615 che si rifà all'ellenismo alessandrino, poi il Priapo e la Flora. Altre opere che si affiancano a queste e realizzate da padre e figlio sono: il Putto con il dragone, la Fontana con il satiro e la pantera che si trova al museo di Berlino e il Gruppo bacchico del Metropolitan Museum di New York. Inoltre abbiamo le Quattro stagioni della Villa Aldobrandini nelle quali le bellissime nature morte sono dovute alla mano di Gianlorenzo. Intorno al 1618 l'artista è fortemente attirato dallo studio delle espressioni e dei riflessi emotivi; frutto di questo studio sono il San Lorenzo sulla Graticola, il San Sebastiano, il Putto morso da un pesce e Anima beata e Anima dannata. Con l'Anima beata l'artista rappresenta il volto di una fanciulla in estasi, mentre l'Anima dannata, probabilmente suo autoritratto, si rifà evidentemente alla Testa di Medusa del Caravaggio.
Il gruppo scultoreo rappresentante Anchise, Enea e il figlio Ascanio, apre una serie di opere importanti della Galleria borghese: Il David, il Ratto di Proserpina, Apollo e Dafne. Il David è rappresentato nell'atto di lanciare la pietra, l'espressione del viso, rivela lo sforzo e la tensione del gesto. Nell'Apollo e Dafne le figure sono rappresentate nel momento in cui la ninfa Dafne si tramuta in albero. Si avverte la sensazione del movimento nello spazio delle figure accentuata dalle pieghe delle vesti, dalle foglie dell'albero che paiono investiti dal vento.
Contemporanee alle opere di villa Borghese sono il Busto di Camilla Barbadori, i ritratti di Carlo Antonio dal Pozzo, Paolo V, Gregorio XV e il De Fox Montoya datato al 1621-1622.
Nel 1623 Papa Urbano VIII gli commissionò il Baldacchino di San Pietro che eseguì dal 1624 al 1633. Il Baldacchino si erige sulla tomba di Pietro ed è sostenuto da quattro colonne tortili che si rifanno alle colonne del II secolo d.c che la basilica aveva ricevuto in dono da Costantino e che Bernini colloca a sostegno delle edicole centrali delle Logge delle Reliquie.
Le Logge delle Reliquie furono realizzate dall'artista immediatamente dopo il Baldacchino cioè tra il 1633 e il 1641 e servivano a mostrare in determinate occasioni le reliquie contenute all'interno: la Lancia di San Longino, la testa di Sant' Andrea, il Volto Santo e una parte della Croce.
Tra il 1628 e il 1647 realizzò sempre in San Pietro la Tomba di Urbano VIII; contemporaneamente eseguì i busti di Scipione Borghese e di Costanza Piccolomini Bonarelli.
Sempre per Urbano VIII eseguì la Fontana della Barcaccia in piazza di Spagna e la Fontana del Tritone in piazza Barberini a Roma. Nel 1644 realizzò per Papa Innocenzo X Pamphilj la Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona a Roma e poco dopo il suo compimento finì anche l'Estasi di Santa Teresa nella cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria. L'intera cappella è realizzata secondo particolari accorgimenti scenografici: dalle logge laterali i defunti della famiglia Cornaro assistono alla scena dell'Estasi che si svolge sull'altare. Altre opere eseguite in seguito sono il Monumento di Suor Maria Raggi, la Verità della galleria Borghese e ancora i busti ritratto di Innocenzo X alla Galleria Doria Pamphilj e il busto di Francesco I d'Este nel Museo Estense di Modena.
Durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, Bernini sistema la zona dell'abside in San Pietro. Tra le grandissime paraste finge un'apertura con nuvole, raggi e angeli, al centro vi pone la Colomba dello Spirito Santo, mentre sul davanti la grandiosa Cattedra viene sorretta dai quattro Padri della Chiesa. Nel 1665 si recò in Francia dove eseguì il busto di Luigi XIV, lasciando l'esecuzione dei lavori per la Cattedra ai suoi assistenti.
Tornato in Italia realizzò il monumento che si trova al centro di piazza della Minerva e di seguito la cappella del Perdono nel Duomo di Siena con le sculture di San Girolamo e la Maddalena.
Nel 1667 a Papa Alessandro VII Chigi successo Clemente IX Rospigliosi che gli affidò la sistemazione del ponte davanti Castel Sant'Angelo. Per il ponte Bernini eseguì due dei dieci angeli previsti per le balaustre che furono giudicati troppo belli per essere esposti alle intemperie e quindi collocati nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte.
Nel 1669 divenne Papa Clemente X Altieri sotto il pontificato del quale si inaugurò la Scala Regia ai piedidella quale si pose la statua di Costantino, nella quale l'artista rappresenta l'imperatore nel momento in cui ha la visione della Croce: rappresentato con un'espressione di stupore accentuata dal movimento del cavallo. Sullo sfondo rappresenta un tendaggio mosso dal vento che da un senso di profondità spaziale all'insieme. Eseguì poi alcune opere che danno l'impressione dell'interiorità e della passione: il monumento alla Beata Ludovica Albertoni in San Francesco a Ripa, il ritratto di Fonseca e gli Angeli nella Cappella del Sacramento in San Pietro.
L'attività dell'artista si conclude sotto il pontificato di Innocenzo XI Odescalchi e l'ultima sua scultura è il Salvatore che si trova al Museo Chrysler a Norfolk in Virginia.
Gianlorenzo Bernini morì nel 1680.