Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto nacque a Játiva nel 1591. Si formò a Valencia sotto la guida di Francisco Ribalta.
Probabilmente soggiornò in Lombardia ed in Emilia verso il 1611.
Nel 1613 la sua presenza è documentata a Roma, dove lasciò opere pregevoli come la serie dei Cinque sensi.
Nel 1616 si stabilì a Napoli, forse chiamato dal vicerè Conte de Osuma. Le prime opere che eseguì a Napoli, gli Apostoli della Quadreria dei Girolamini e i SS. Pietro e Paolo, sono collegate alle opere che eseguì a Roma.
Il suo modo di dipingere è caratterizzato da una completa adesione al luminismo caravaggesco; la sua è una pittura drammatica e tenebrosa, ricca di vistosi effetti chiaroscurali, per esempio nel Sileno ebbro del Museo di Capodimonte di Napoli.
Importante fu il suo incontro con Velazquez che avvenne a Napoli nel 1630 e che determinò un cambiamento nella sua pittura che divenne più pacata e quotidiana caratterizzata dall'uso di un colorismo più chiaro. Di questo periodo sono: Giacobbe al museo dell'Escoroal, Archimede e l'Apostolo, al museo del Prado.
Intorno agli anni 30-40 de Ribera si avvicinò alla cultura-neoveneta che si andava diffondendo a Roma nel periodo, nacquero così tele come Venere e Adone, o Giacobbe e Isacco.
Ricevette, in seguito, la commissione per alcune tele per la Certosa di San Martino: le quattordici tele con Patriarchi e profeti per la controfacciata e le semilunette nelle cappelle della chiesa, San Gerolamo e San Sebastiano nell'appartamento del Priore e la Pietà nella cappella del Tesoro.
Nei primi anni 40 il pittore si ammalò, esercitò però ancora la sua attività di pittore eseguendo dei grandi capolavori come il Matrimonio mistico di Santa Caterina che oggi si trova al Metropolitan museun di New York, l'Adorazione dei pastori del Louvre e la Comunione degli Apostoli di San Martino.