Tiziano Vecellio nacque a Pieve di Cadore nel 1490. Ancora giovanissimo giunse a   Venezia per entrare nella bottega Sebastiano Zuccato e, successivamente, nella   bottega di Gentile e di Giovanni  Bellini.   Importante per la sua arte fu l'influenza di Giorgione con il quale tra il 1508 e il   1509 dipinse gli affreschi per le facciate del Fondaco dei Tedeschi a Venezia,   oggi andati perduti. Nel 1510 riceve commissioni per alcune pale d'altare: la Pala di san Marco e la Pala di Santa Maria della Salute. Nel 1511,   a Padova, dipinse gli affreschi della Scuola del Santo.
 Bellini.   Importante per la sua arte fu l'influenza di Giorgione con il quale tra il 1508 e il   1509 dipinse gli affreschi per le facciate del Fondaco dei Tedeschi a Venezia,   oggi andati perduti. Nel 1510 riceve commissioni per alcune pale d'altare: la Pala di san Marco e la Pala di Santa Maria della Salute. Nel 1511,   a Padova, dipinse gli affreschi della Scuola del Santo.
    Nel 1513 fu invitato   a Roma da papa Leone X, ma Tiziano preferì rimanere a Venezia dove alla morte di   Giovanni Bellini divenne pittore ufficiale della Serenissima.
    In questo   periodo, eseguì numerose opere a carattere profano per la nobiltà del tempo, tra   le quali: il Concerto campestre del Louvre, l'Adultera di Glasgow,   e Amor sacro e amor profano della Galleria Borghese di Roma. Capolavori   di questo periodo sono inoltre l'Assunta in Santa Maria Gloriosa dei   Frari a Venezia realizzata nel 1518 e la Pala Pesaro sempre per i Frari   dipinta tra il 1519 e il 1526.
    Nel 1518 Tiziano cominciò a lavorare per   Alfonso I d’Este, che gli commissionò la decorazione del “camerino d’alabastro”,   e tre tele con soggetti mitologici: la Festa di Venere e il Baccanale, oggi al Museo del Prado, e Bacco e Arianna oggi alla   National Gallery di Londra. Richiesto dalle maggiori corti italiane come   ritrattista, lavorò per i Gonzaga di Mantova e per i duchi di Urbino, nei suoi   ritratti riesce a coglie il carattere dei personaggi realizzando veri e propri  capovalori come i ritratti di Federico Gonzaga, del Cardinale Ippolito dei Medici, di Francesco della Rovere, di Francesco I e di Carlo V.
capovalori come i ritratti di Federico Gonzaga, del Cardinale Ippolito dei Medici, di Francesco della Rovere, di Francesco I e di Carlo V.
    Il naturalismo che dei suoi ritratti   si evidenzia anche per opere di carattere sacro come La presentazione di   Maria al Tempio, e nelle opere a carattere profano come la Venere di   Urbino che rappresentano bene l'ideale di bellezza del naturalismo   cinquecentesco.
    Nel periodo successivo la sua arte subisce una svolta, con   l'lncoronazione di Spine realizzata per la chiesa di Santa Maria delle   Grazie di Milano, l'elemento plastico e formale prevale su quello   coloristico.
    L'ultima fase di Tiziano è ben rappresentato dal Martirio di   San Lorenzo dove si ha un passaggio da una forma pittorica chiusa a una   aperta, con una composizione risolta dalla luce e dal colore. Tra le opere di   questo periodo: l'Annunciazione, la Crocefissione e la Pietà rimasta incompiuta.
    Tiziano morì a Venezia, nel corso di una   epidemia di peste, il 27 agosto 1576, venne sepolto nella chiesa di Santa Maria   Gloriosa dei Frari.
Lomazzo, Idea del tempio della pittura, 1590 
    Ma fra tutti   risplende come sole fra piccole stelle Tiziano, non solo fra gli italiani, ma   fra tutti i pittori del mondo, tanto nelle figure quanto nei paesi,   aguagliandosi ad Apelle, il quale fu il primo inventore dei tuoni, delle piogge,   dei venti, del sole, dei folgori e delle tempeste. E spezialmente esso Tiziano   ha colorito con vaghissima maniera i monti, i piani, gli arbori, i boschi, le   ombre, le luci e le inondazioni del mare e dei fiumi, i terremoti, i sassi, gli   animali e tutto il resto che appartiene ai paesi. E nelle carni ha avuto tanta   venustà e grazia, con quelle sue mischie e tinte, che paiono vere e vive, e   principalmente le grassezze e le tenerezze che naturalmente in lui si vedono. La   medesima felicità ha dimostro nel dar i colori ai panni di seta, di velluto e di   broccato, alle corazze diverse, agli scudi e ai giacchi e ad altre simili cose.