L'Oratorio di San Pellegrino fa parte di un complesso monastico che nel X secolo era di proprietà dell'ordine religioso dei benedettini e del quale fa parte anche la chiesa di Santa Maria Assunta. L’oratorio si trova nella frazione di Bominaco del comune di Caporciano, in provincia dell'Aquila.
La sua edificazione, che risale al 1263, come testimonia un'iscrizione sulla parete di fondo della struttura, fu per volere dell'abate Teodino sul luogo dove era situata una più antica costruzione voluta da "Re Carlo" , forse Carlo Magno oppure Carlo il Calvo.
L'oratorio, dedicato a San Pellegrino, martire molto venerato in zona, è un piccolo ambiente a navata unica privo di abside, lungo 18,70 per 5,60 metri di larghezza. E’ sormontato da una volta a botte ogivale ed ha le pareti interamente decorate da affreschi realizzati al tempo stesso della sua edificazione.
All’esterno presenta una facciata principale con pronao seicentesco, posteriormente vi è un ulteriore ingresso che un tempo era riservato ai monaci, un terzo ingresso si trova sulla parete laterale. Sul corpo di fabbrica sono aperte sei feritoie e due rosoni uno su ciascuna facciata. Un campanile a vela sormonta la facciata posteriore.
Gli spazi interni dell’oratorio sono divisi in due da due plutei decorati da un drago e un grifone, che servivano per separare gli spazi dedicati ai fedeli da quelli riservati ai catecumeni. L’interno è interamente ricoperto da uno straordinario ciclo di affreschi, considerato la testimonianza più importante della pittura medioevale abruzzese. La decorazione, su tre registri sovrapposti, si svolge al di sopra di un basamento dipinto a cortina, gli affreschi ricoprono anche tutta la volta che presenta al centro una fascia dipinta a motivi ornamentali geometrici e stilizzati.
I cicli risultano intrecciati tra di loro in una modalità complessa: alcune scene facenti parte di uno stesso gruppo iconografico occupano spazi su pareti opposte, quindi si interrompono su una parete per continuare su quella opposta.
Raffigurano storie sull'infanzia di Cristo, scene della Passione, scene del Giudizio Universale, storie di San Pellegrino e di altri santi e una serie scene sui mesi del Calendario.
Le storie dedicate a San Pellegrino sono sei, mentre il ciclo dell'infanzia di Cristo comprende gli episodi dell'Annunciazione, della Visitazione, della Natività e della strage degli innocenti. Il ciclo della Passione comprende gli episodi dell'entrata a Gerusalemme, la lavanda dei piedi, l'Ultima cena, il tradimento di Giuda, l'arresto, il processo, la Deposizione dalla croce, la sepoltura e l'apparizione ad Emmaus, da notare che manca la scena della Crocifissione. Il giudizio universale è diviso nelle scene della Pesa delle anime, San Pietro che apre le porte del paradiso, i patriarchi con le anime dei beati, i dannati torturati dai demoni. Della serie del Calendario restano leggibili soltanto i primi sei mesi raffigurati tramite i segni zodiacali, le attività dell'uomo e le festività della diocesi di Valva, al quale apparteneva l'oratorio.
Il ciclo di affreschi viene attribuito stilisticamente a tre distinti autori con personalità diverse anche se nel complesso si denota una certa uniformità di linguaggio che è caratterizzato dal naturalismo gotico sul quale si innestano richiami benedettini e bizantini la cui personale reinterpretazione fanno del ciclo di affreschi di Bominaco una testimonianza preziosa, anticipatrice della stagione pittorica duecentesca, prima della pittura giottesca, che con l’introduzione della tridimensionalità cambierà per sempre l'arte italiana ed europea.
Nel ciclo dell'Infanzia di Cristo si riconoscono la tradizione iconografica bizantina delle scene, in particolare dalla miniatura orientale, sulla quale si innestano elementi tipici della cultura locale. In molte scene si tende comunque ad un superamento della fissità orientale per sfociare in un dinamismo tutto nuovo. Nella scena dell'Adorazione dei Magi si possono intravedere elementi iconografici di probabile matrice francese.
Il Maestro del ciclo della Passione dipinge scene che risultano orientate verso effetti narrativi ispirati dalla vita quotidiana e indicano una particolare predisposizione per l'osservazione della realtà. I personaggi sono caratterizzati da gesti e posture molto espressive che denotano l’indipendenza del pittore da schemi rigidi bizantineggianti.
Lo straordinario ciclo del Calendario, a differenza degli altri, presenta caratteri originali e innovativi che anticipano la grade pittura gotica dei cicli monumentali dei mesi che si diffusero sia nell’ Italia settentrionale che in Francia per esempio nella cattedrale di Notre Dame di Parigi, nella Cattedrale di Amiens. Come già detto, sono chiaramente visibili solo i primi sei mesi del calendario: gennaio viene rappresentato da un uomo che beve da una fiaschetta, febbraio da un uomo che taglia i rami di un albero, marzo da un uomo dormiente, aprile da un uomo che tiene in mano due fiori, maggio da un uomo a cavallo e giugno da un uomo che raccoglie della frutta.
Ciascuna figura che rappresenta i mesi è inserita in arcate trilobate, ogni figura presenta un certo dinamismo che suggerisce una derivazione da esemplari miniati francesi, di gusto tipicamente gotico.
L'Oratorio di San Pellegrino a Bominaco è stato dichiarato nel 1996 Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
Informazioni: Comune di Caporciano tel. 0862 93731; fax 0862 93475. Per visitare l'oratorio è necessario contattare la custode che abita nelle vicinanze.